Pensieri sul Paesaggio italiano

“Il paesaggio italiano non ha bisogno di troppe certificazioni: è una realtà nota nel mondo, amata dagli stranieri anche a dispetto di molti scempi recenti. Non è un fenomeno sorprendente: il paesaggio italiano è così fortemente intrecciato con la nostra vicenda umana e artistica, che ancora oggi, come ai tempi del Grand Tour, il viaggio in Italia rappresenta un’esperienza totale dello spirito”.
Fondazione Altagamma “Bella e Possibile. Memorandum sull’Italia da comunicare”. Skira, Milano 2009

Il conclamato primato italiano non è nella quantità dei beni culturali che si trovano nel nostro Paese. I dati peraltro non esistono. Ma è nella qualità. Il nostro Paese si distingue da molti altri Paesi per qualcosa di particolare. Per l’armoniosa integrazione città-campagna, patrimonio culturale-paesaggio, natura-cultura che ha forgiato le caratteristiche più peculiari dell’Italia e degli Italiani, e che qua e là ancora resiste. Per la diffusione capillare del patrimonio culturale in ogni città, in ogni villaggio, in ogni valle.
Così Salvatore Settis in “Vandali” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, Rizzoli, Milano 2011

Concludo con una frase del geografo Eugenio Turri “I paesaggi sono come frasi di un discorso lungo”.

 

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