Borghi, Luoghi e Paesaggio
Penso che il tema del “luogo” sia uno dei temi chiave se si vuole affrontare il turismo in un modo non banale e non sciatto. Ecco qualche riflessione che potrebbe essere utile al fine dello sviluppo turistico dei Borghi.
“Dieci miglia in Italia permettono maggiore diversità di incontri che non cento negli Stati Uniti” così Prezzolini nel 1930 (cfr. “La cultura italiana”). Ora dopo un periodo di sciagurata indifferenza verso tanta ricchezza sembra riaccendersi l’interesse per le specificità culturali, per la cultura locale, per la dimensione del piccolo.
Un interesse questo che si abbina ad un forte bisogno di paesaggio da parte delle persone che vanno in vacanza. Qualche anno fa Rossana Bonadei collegava questo bisogno alla nostalgia di spazio, una nostalgia che spinge a viaggiare verso luoghi lontani (dopo che il progresso ha annullato la lontananza), a ritrovare paesaggi, illusioni, armonia, equilibrio ecologico diremmo oggi. Il turista contemporaneo cerca luoghi pieni di ciò che sa di star perdendo, e perciò più desidera (aria e acqua pulita, sole e verde), sogna paesaggi che non ci sono più, tanto che a volte è disposto ad accettarne in cambio di palesemente falsi. (cfr. “Lo sguardo del turista e il racconto dei luoghi”). Basta pensare al successo di tanti Outlet che sono nati cercando di riproporre proprio l’atmosfera dei borghi.
Anche per questi motivi mi pare che i nostri borghi appaiano come un paesaggio accogliente per il semplice fatto di essere sopravvissuti.
Certo se poi ci diamo da fare, li animiamo, ne organizziamo l’offerta….
Ma senza esagerare!
“Guai a coloro che congiungano casa a casa, ed accozzano campo a campo, finché non vi sia più luogo” (Isaia, 5:8).